08 Gen Un pensiero di Angelo Crespi
Ringrazio ANGELO CRESPI, saggista, critico d’arte e curatore di cui ho particolare stima da anni, per questa sua riflessione sul mio lavoro:
‘Eliana Petrizzi è una delle grandi interpreti della metafisica contemporanea: dopo quella storica di Giorgio De Chirico, assoluta tra il 1910 e il 1920, ed una seconda neo-metafisica degli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso, ci sono alcuni pittori che proseguono nel solco indicato proprio da De Chirico, cioè di un oltrepassamento del reale per giungere in una dimensione ulteriore che non è di sogno, come per esempio quella proposta dai surrealisti, ma propriamente di cosciente attesa, di stupore per l’essere che ci circonda. Non a caso, Eliana Petrizzi predilige la raffigurazione del paesaggio che viene colto nella sua valenza simbolica, quasi fosse visto per la prima volta nella luce meridiana o di una primigenia alba, una sorta di fondale silenzioso prima che la scena si riempia per l’inganno consueto della vita.
Il meccanismo che permette questo miracolo è la luce: al pari di un “filtro fotografico” – nota in una sua critica Andrea B. Del Guercio – proprio la luce permette le variabili cromatiche tipiche dello stile della Petrizzi, i verdi che degradano al nero, i viola, i rosati e aranciati. Ed è ancora la luce, di taglio, a illuminare dal nero i ritratti che sono un altro campo di ricerca della pittrice italiana: volti che l’ombra disegna netti nella loro estrema essenzialità e che si svelano allo spettatore senza finzioni.’