10 Ago ‘Eliana Petrizzi: librarsi in una pittura-sogno’, di Antonio Avenoso
La bella stagione vuol dire sere, panorami, angoli di vicoli, un’ombra lontana muore, un’altra si gonfia di luce. Siamo giunture di rami, voci profonde di suoni, la febbre del nostro fisico, il pietrisco del terreno, strade sterrate. La creta di puntini copre l’incantato blu. Apre amori, invoca sequenze, bugie, schegge, caotici flussi. Il visibile ci riempie gli occhi, nel bene e nel male delle solitudini, della memoria. “Tessitrice di vite parallele”, “Tanto prima o poi”, “No transit”, “Buona fortuna”, “Welcome” e ancor prima “Il silenzio del suono”. Paesaggi, figure, come è bello seguire le immagini, nessun motivo ornamentale nelle riflessioni, tremito e gloria impastata a poesia. È un racconto d’indugio ma guarda al firmamento come danza di nuvole, celebra miraggi, pare una dettatura: d’incanti, dove irrompe lo spiraglio e il ricordo. Poi c’è “Interno”, “Biancoscuro”, “L’ultima cena”. Porcellana, terra, alabastro, e carta gessata su legno: di “Primavere Siamesi”. Eliana Petrizzi compone il suo mondo. Osserva dalla finestra delle sue gioie e delle sue desolazioni la misura temporale. Sia pure un dito lineare di orizzonte/cascata di case/a sbattere macchie di cielo./In questi giorni sulla tela/vi è luce diversa/segno/ e giù la vita come un ombrello/a contenere una città sospesa. “Il passo fermo delle incertezze” del 2019, è l’impressione onirica, il dettato pittorico dell’opera. La gradazione dei suoi lavori si trasforma in luce, lunghezza mentale di interpretare a suo modo la realtà. Vi è un oggettivo realismo, nelle sue vedute, la prospettiva visionaria del soffitto empireo, le strade deserte paiono rappresentare una calma, ma è quiete apparente. No, non sono tranquilli i paesaggi, sono la fotografia dell’inconscio? I visi, le estrinsecazioni in bilico, i corpi affusolati, strutture distese, metodiche. Avvalersi poi in alcune opere, olio su tela, in altre: carta di Amalfi. La filigrana, cotone e canapa, carta bambagina, a mano per travasare un mistero, andare fuori i silenzi, movimentare le forme. Semina emozioni, riversa in ogni quadro il meglio di sé. Eliana, costella i luoghi come fossero pagine lette, notti e giorni a schiudersi librandosi in una pittura-sogno, per evadere, probabilmente per entrare in un suo personale racconto.